Archivi tag: dance

Le dieci cose da non dire al danzatore stereotipato (o alla maestra e agli assistenti stereotipati)

Ecco a te, dieci regole per la serena convivenza col “danzatore stereotipato” un non del tutto raro esemplare che si aggira per le classi di danza, i salotti mondani e perfino i social network. Regole che sono da prendersi del tutto in leggerezza, senza alcun impegno e con una sana dose di ironia, qualsiasi caso di dirompente-fuoco-sacro-dei-presunti-valori-dell’arte potrebbe rendere nociva la lettura di quel che segue.

E quindi, MAI dire:

1 Ti ho visto/a in quello spettacolo sei stato/a bravissimo/a

Seguirà una sequela di finti imbarazzi misti a impulsi melodrammatici nonché un’accurata descrizione del percorso fatto, delle ostilità incontrate con l’insegnante, delle rivalità con i colleghi di palco e poi dimmi te, il tecnico con quella luce li mi ha proprio accecato, ma mi hanno detto che bisognava guardare in avanti e boh è andata così

2 Vuoi una patatina fritta?

Prima ancora che il danzatore stereotipato apra la bocca, le nubi di contorno al suo volto si tingeranno di un rosso flamenco particolarmente minaccioso, seguirà la spiegazione per cui i danzatori devono avere un peso sotto la media, se normalmente pesi 70 kg per 1,80 m d’altezza, da danzatore devi pesare 10, essere alto 70, essere largo 70, se ne deduce che il danzatore: è un quadrato.

3 Ho notato che non stendi bene le punte

(E qualsiasi altra osservazione di carattere tecnico-fisico-attitudinale).

“Ah, non stendo le punte? E tu sei troppo grassa per danzare”

“Ma io non faccio danza”

“E sei grassa uguale: sei grassa… per vivere”

“Ah…”

“E piena di nei che puzzano”

“!?”

4 Adoro Pina Bausch

La reazione che ci viene incontro potrebbe essere qualcosa del tipo “Si vede che sei uno sprovveduto, sciocchino, certo è una grande maestra, ma ormai è superata tutte ‘ste braccia e ‘ste schiene, sempre la solita minestra, diciamo che il teatro-danza è adatto a chi ormai c’ha una certa età e non può più permettersi la sola unica e vera danza: la danza classica! Il teatro-danza è per chi non ha tecnica lo sanno tutti su!”

5 Non amo Pina Bausch

“Come osi!? la grande maestra è inavvicinabile, impareggiabile, tanto che pure io che vivo di danza non oso minimamente nominarla!”

6 Sei un danzatore? Bello, con chi hai lavorato di recente?

Tasto dolentissimo, su cento detti-ballerini, solo uno lo fa di professione (è pagato per farlo, ha fatto la sua gavetta, ha una pianificazione di carriera etc.) gli altri hanno dai dodici ai cento anni e hanno fatto sempre e solo saggi, esiti scenici o pur avendo la stoffa del danzatore preferiscono indugiare in “ti dirò, la mia passione sono i cani, sto lavorando in un call-center per poter aprire una pensione per cani, ma nel mentre studio anche un po’ giurisprudenza che ho sentito dire, assicura qualche entrata mensile in più, così, per fare il giudice part-time se tra un anno non sono ancora riuscito a entrare alla Scala di Milano”. Molti altri ancora sono detti-danzatori, ma nessuno li ha mai visti su un palco se non per prendere i fiori dalle mani dei propri allievi alla fine dell’esito scenico, perché si, loro insegnano, hanno otto diplomi ottenuti tra le palestre della lega pokemon di Johto e di Hoenn, perfino la medaglia piuma di forestopoli, ma se gli controlli l’inps ti sembra di essere Carla Fracci a confronto.

7 Chiedere il perché di un costume

(o di un oggetto di scena)

In un altissima percentuale di casi la risposta è “perché è bello”

In una media percentuale di casi la risposta è “perché me l’ha detto la maestra”

In una bassissima percentuale di casi la risposta è una consapevole presa di coscienza di ciò che il costume/oggetto/scenografia può apportare al proprio spettacolo a livello di estetica, narrazione, significato, utilità e funzionalità.

8 Danzi, quindi fai anche Zumba e Latino Americano giusto?

Nessuno è mai sopravvissuto per poter raccontare cosa potrebbe succedere a seguito di questa domanda! Sarebbe anche opportuno documentarsi sulla non troppo sottile differenza che si staglia tra ballo e danza.

9 Esibirti in Danza o in Teatro-Danza o in qualsiasi cosa che contenga la parola danza

Perché chiunque non fa le cose come chiunque, o meglio il danzatore stereotipato è l’unico detentore delle basi tecniche e delle conoscenze artistiche certe e assolute, ma nella sua infinita magnanimità il danzatore stereotipato ti permetterà di definirti “performer” unico termine in grado di giustificare la tua sconfinata lacuna sul mondo della danza (sostanzialmente perché non sanno cosa significa e quindi possono schiaffare sotto il nome di performer un po’ di tutto) che, potrebbe sembrare essere un’arte comunicativa alla portata di tutti, ma… guai eh, no no, non lo è!

10 Far notare che la danza non è per tutti o alla portata di tutti

“Scherzi!? hai idea che il 70% della comunicazione è non-verbale? ogni gesto che fai può esprimere qualcosa, praticamente stai sempre danzando! Ogni movimento può essere danza, la danza è bellissima, la danza è ovunque!”