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H168: uno sguardo dal di fuori (di Giulia Maoddi)

Decido di dire la mia su H168 (clicca qui per vedere le 168 foto di scena) e lo faccio attraverso questo blog. Per chi non lo sapesse, per chi se lo fosse perso, a Settembre, alla Ferai Arts Factory è andato in scenail progetto di Ferai TeatroH168″: uno spettacolo lungo 168 ore.

Gli attori/performer dormivano là, mangiavano là, si lavavano là, insomma, vivevano là alla Factory 24 ore su 24 per 7 giorni, in continua performance.

Questo monumentale lavoro – io l’ho percepito così – è iniziato a giugno, con una riunione “di emergenza” dello Staff in cui si è proposta l’idea. Per farvi capire, il giorno stavo male, avevo la febbre e deliravo e comunque quando ho sentito dire “uno spettacolo che durerà per 168 ore”, pensavo delirassero gli altri.

Lo Staff è sempre stato libero di partecipare o meno, di far parte della sola organizzazione, essere coinvolto in tutto o fare solo lo spettacolo. Io ho deciso di far parte dell’organizzazione. Pretendo sempre il massimo da me stessa e penso di conoscere i miei limiti. Sapevo che non avrei potuto fare uno spettacolo del genere senza avere dei momenti di down. Ed un evento così non può avere momenti del genere. Non ci possono essere. Non è giusto nei confronti del pubblico, non è giusto nei confronti dei colleghi di scena e neanche nei confronti di se stessi. Sapevo che avrei retto bene l’organizzazione e così è stato. A pensarla come me ci sono stati altri miei colleghi, anche se in alcuni casi hanno fatto una scelta più sofferta della mia.

L’organizzazione è andata avanti per tutta l’estate, con riunioni che iniziavano alle 19.00 e finivano all’una di notte, due, tre, quattro volte al mese e che servivano per decidere tutto, dal coordinamento delle singole performance e degli sponsor fino al decidere cosa avrebbero mangiato e dove avrebbero dormito gli attori.  Finché non siamo giunti a Domenica 16 Settembre, il giorno in cui H168 è iniziato.

(continua dopo la foto)

Non mi interessa entrare nello specifico dello spettacolo, descrivere cos’è successo e cosa no. Sarebbe riduttivo dire che il giorno X è andato bene o male. No. Posso dire però che mi sono vissuta H168 in biglietteria e, nei pochissimi momenti liberi che avevo, anche da pubblico. Il motivo per cui stavo lì anche 18 ore, quando sarei potuta tornare a casa e riposare, è che dovevo sapere cosa sarebbe successo dopo. Dovevo vedere il momento in cui Ga’ sarebbe sceso dalle sue 24 ore in aria, l’insediamento di Sara e Raffaella, la lezione da palco di Andrea con Io Sono Bestemmia e via dicendo. Non volevo perdermi nulla.

E così come me anche il resto del pubblico. In quei sette giorni ho spesso parlato con loro e la maggior parte mi ripetevano “dovevo stare 10 minuti, sono qua da 3 ore e non riesco ad andar via” ed ancora “è un trip allucinogeno”. Ecco, sì. Sono d’accordo. H168 è stato un trip, un viaggio allucinato che ti distoglieva dalla realtà e poi ti ci ributtava dentro in un secondo.

E’ stato uno spartiacque in molti sensi, alcuni di noi si sono resi conto dei propri limiti, altri hanno trovato una forza che non pensavano di avere. Sicuramente è stata un’esperienza da vivere, da ripetere non so. Può essere. Essendoci più consapevolezza, sicuramente uscirebbe qualcosa di molto diverso. Chissà.

Ferai Open Call: ecco chi sono i nuovi interpreti

open call ferai

Può una compagnia teatrale senza finanziamenti pubblici decidere di scritturare (e quindi retribuire) interpreti per ben tre nuove produzioni? Sì, Ferai Teatro può. Perché quando ci sono la dedizione e il coraggio, si può fare tutto.

Abbiamo selezionato tramite curricula e foto una quarantina di persone su oltre cento candidati e domenica 13 dicembre ci sono state otto ore di audizioni al Ferai Teatro Off, in via Eroi d’Italia 44 a Cagliari. Ecco gli esiti:

TEATRO CONTEMPORANEO:

  • Giorgia Barracu
  • Fabio carta Cois
  • Giulia Maoddi
  • Francesco Piano

TEATRO DANZA:

  • Emilia Agnesa
  • Leonarda Catta
  • Sara Perra

TEATRO IN LINGUA SARDA:

  • Massimo Melis
  • nessuna donna ha passato l’audizione. Due attrici sono state contattate dalla produzione e hanno accettato di far parte del cast: sono Alessandra Leo e Manuela Ragusa.

Le nuove tre produzioni, con la regia di Ga&Andrea Ibba Monni prendono subito il via e debutteranno nell’autunno 2016 a Cagliari in una rassegna di cinque spettacoli insieme alla nuova edizione de “I Monologhi del Pene” e alla nuovissima messa in scena de “I Monologhi della Vagina”.