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Lettera del cagliaritano medio al Cindaco Zedda

Attenzione: la seguente lettera contiene volutamente errori grammaticali (e non solo).

Cari amici Chiagliaritani,

sono passati cinque anni dall’ultima volta e a Chiagliary di nuovo ci troviamo davanti a un momento storico molto importante: il Chiagliary ritorna in serie A e potrebbe ritornare a giocare allo stadio Sant’Elia.

Ah no, ci sono anche le elezioni amministrative quest’anno, sono venuto apposta per questo motivo a leggere questa lettera, ma, chiary miei, secondo me rivotare a Zedda e i suoi gregari porterebbe solo sfiga al Cagliari Calcio visto che sono cinque anni che i rossoblu non giocano in città. Ma questo è solo un motivo per non rivotare a Zedda: ve ne do altri.

  1. Sport – A che fino all’altro giorno, all’inizio di via Sant’Avendrace al massimo imbrucchinavi in una buca grande a tipo teshta di bambino in mezzo alla strada invecc’aresso puoi fare anche le flessioni. E gli addominali. Eja, ha messo gli attrezzi per fare shport. E non solo lì, sono quasi dappertutto! Laghe ci vuole surando questo qui! Ma stai giocando che ci vuoi surati, oh cindaco? Laghe shta mettendone un sacco di attrezzi per fare shport in giro per la città e che nel mentre che gente muorendone di fame e lui la vuole far diventare ancora più magra. Oh Matteoleccisgoccoortu ma siete fuori di teshta? Io boh.

  2. Infrastrutture e viabilità – A che volevano rendere il traffico più veloce e invece c’ha riempito Chiagliary di gente correndone e andandone in bricicletta. Prima se volevi farti un giro romantico ched’eri sicuro che poi la tipa te ne dava poco poco andavi liscio zio (il classigo “via Quirra,via Serucci, via is Mirrionis, con sthop in via San Vincenzo ghe passavi anche da Buon Cammino a fare il ghigno al suo ex affacciato dal carcere, scendendone in via Regina Elena con shfranellata finale guardandone il sole che tramonta presso il notevole orizzonte marino di su siccu”), aresso devi stare attento ghe il Cindaco ha messo le piste cicrabbili e rischi di stumbare gente pedalando e ci sono tutte quelle rotonde che prima di dartene poco poco la tipa ci ha cacciato l’anima in macchina. Oh Matteoleccisgoccoortu: tu te ne freghi ghe vivi in centro, ma laghe c’è gente morendone di fame!…e in questo caso, non solo di fame e ci siamo gapiti.

  3. Poetto minciscappas’arrì. Sgusa Matteoleccisgoccoortu ma a che dovevate fare la Maiemi della Sardegna ma vi è uscita fuori una gosa che non vuole vista. Tutto allicchiritto, tutto allippuizzitto ma a me minciscappas’arrì. Primo primo ched’è tutto uguale che l’altro giorno shtavo cercando ai miei amici in un chioshchetto e non faceva neanche a darmi indicazioni ched’è tutto dello stesso chiolore. Ma poi neanche un gassonetto dell’aliga di riferimento, ajò. Li ho telefonati ai miei amici Maicol e Gennifer e li ho chiesto Ma quale chioshcetto è ched’è?” e Maicol ha dovuto fare una shcritta a bomboletta sprai su quelle panchine nuove ghe avete messo. Ceee ma grezze quelle panchine attippo cassettoni di pietra? Menka! Per non parlare della shcomodità del parcheggio: prima il Poetto era “alla portata di tutti” che arrivavi e parcheggiavi sulla sabbia attippo VIP, aresso non fa. E qui apro una parenti che chiuro subito subito: anche al Poetto ci avete cravato gente peralandone e correndone suratta, e non se ne può più le basette. Io boh.

  4. Cagliari: Capitale della cultura Eja, di ghisa. Solo figuremmè. Guà, ringrazia che non sono uommo di gultura e non mi allungo parlandone di questa cosa, ma mi hanno detto ched’eravamo in gara. Pensandone tipo calcio o al massimo bashket mi sono informato e ho visto ched’eravamo gareggiandone contro altre città. Poi ha vinto Mattera. Cioè gappitto? Abbiamo perso contro Mattera! Che sono andato su Gugol e niente, è una città coi perdigoni. E basta, io boh. Oh Matteoleccisgoccoortu e giallo potevate far presente che a Chiagliary siamo pieni di perdigoni. Li portavate in viale Europa sopra a Monte Urpinu, giàccene sono perdigoni! Laghe pottevvammo vincere noi! E invece con Zedda solo figuremmè!

  5. Gli sbarchi No vabbè, qua solo serio, veramente mi sale il crimine che neanche la volta che dovevo vedere la Cempions Lig dai caddozzoni dell’Ossiggeno e Maicol aveva litigato a Gennifer ed eravamo andati a cazziecunni. Allora: la gente morendo di famme e questi qui ghe arrivano a fraghemmè, a pretendere di girare per Chiagliary e a dettare le regole. Primo primo che queshta è la mia città e le regole le faccio io, secondo secondo prima di venirne qui ti lavvi che sei a odore di bocca e a odore di ascelle sottaceto. Terzamente non parlano neanche itagliano e minimo minimo se ne vieni a casa mia lo devi imparare come l’hanno imparato a me. Quartamente se ne vieni, ne vieni in aerio che la tua nave da croccera mi toglie la vista di porto canale! Eja, non sto parlandone di immigrati, mischini (che anche se sono negri gli voglio bene che sono gente che cià bisogno) sto parlando dei turisti che il Cindaco ne ha fatto arrivare sempre di più, ogni anno peggio, io boh. Oh Matteoleccisgoccoortu a che avete fatto “Turismo sostenibile” ma a me questi turisti che ne vengono a Chiagliary non mi sostengono niente. Laghecceggente morendone di fame!

  6. Riqualificazione degli spazi – Ajò, avete fatto Chiagliary più bellina, daccordo. Va bene. Fiamma. Ma aresso che avete fatto i lavori a Sant’Elia e che state facendo scetty boNba anche piazza San Michele, mi shpiegate po prexeri dove lavoreranno i miei amici pusher? Fisso sventandone traffici di droga, io boh. Oh Matteoleccisgoccoortu a che dovevate pensare all’occupazione e al lavoro ma io ciò amici babbi di famiglia che aresso non sanno più dove lavorare con queshti spazi riqualificati. Laghecceggente morendone di fame!

  7. Diritti Civili Allora, shtiamo calmi. Io sono d’accordo per i diritti di tutti. Ma non ho chiappitto il senso di patrocinare queshto carnevale eshtivo che si chiama Ghei Praid. Cioè spiegattemi il senso di vedere gente felice e serena che cammina per la città bloccandone in traffico in orario di punta. A me se voglio vedere i travestiti me ne vado di notte in zona ex Cineworld. Non traversatemi, a me se due uomini si baciano non mi da fastidio zio, poi se lo fanno a casa loro è pure meglio, però seriamente: non stiamo parlandone di cose importanti. Lagheccero quando il primo maggio abbiamo bloccato a piazza del Carmine per festeggiare a Sant’Efisio con Ottavio Nieddu presentandone balli sardi! Lagheccero quando l’altra settimana abbiamo bloccato a Piazza Yenne per festeggiare il Chiagliary in serie A. Qui stiamo parlando di diritti civili alla fine…e anche se i caghineri sono gente come noi, magari più sensibili, non mi sembra il caso di rivotare gente che li tratta con rishpetto permettendoli di camminare per strada come se fosse la cosa più normale di queshto mondo! Oh Matteoleccisgoccoortu laghecceggente morendone di fame!

  8. Infine, l’ultimo motivo per non andare a votare è che domenica fa bel tempo, e uno può andare a svisare tipe a Calamosca (a che c’è maestrale) e a bere un Ichinusa al Gavalluccio. Non vorremmo davvero continuare a cambiare Chiagliary come negli ultimi cinque anni, vero? Laghecceggente morendone di fame!

Chiuderei gon una poesia, che non sono solo i caghineri persone sensibbili, che anche io ciò un cuore. Che stavo shcherzandone, che già vi voto oh Matteoleccisgoccoortu! Oh Massy, tranchi funky che Massidda prima di fare un altro ripascimento del Poetto deve passare sul mio gadavvere! Diccevvo, che chiuderei con una poesia ched’è questa e si chiama: “Misky il Cindaco!”

Cinque anni son passati

i chiagliaritani sono migliorati

quanto mi piace questa spiaggia

questa Chiagliary molto meno gaggia.

Dal Poetto a Monte Urpino

passando per Sant’Elia fino a Giorgino

avete fatto tanto per noi

ched’è sicuro che vi rivotiamo a voi.

Laghecceggente morendone di fame”

è una frase valida per un beshtiame

e noi pecore non siamo più

crediamo ai fatti e inzà, Massidda, baffancù

Questo è l’inizio di una seconda fase

il nuovo corso” ne getta la base

Non so più come chiudere la frase

Ah sì: ora e sempre agli zingari le case

Un nuovo progetto per Ferai Teatro: Puerilia 2016

Sì, siamo pazzi. Abbiamo già otto classi di laboratorio: bambini, adulti, universitari e diversamente abili. Ci mancavano gli adolescenti e abbiamo accettato l’invito degli studenti della scuola “Eleonora d’Arborea” di Cagliari per un laboratorio teatrale gratuito che la scuola ha acconsentito ad ospitare. Ed eccoci qui, pronti a intraprendere una nuova avventura. “Puerilia 2016”, una messa in scena teatrale che si propone di affrontare lungo tutto il percorso con i ragazzi e le ragazze della scuola, le tematiche più care ai partecipanti: l’obiettivo è quello di costruire insieme ai partecipanti una drammaturgia che nasce e cresce dalla visione del mondo dei giovani che partecipano al laboratorio, senza inibizioni o timori, ma guidati e veicolati nei binari del codice comunicativo teatrale. Gli allievi e le allieve impareranno a scrivere e recitare per il teatro, attraverso un percorso formativo che trasmetta loro i rudimenti di un linguaggio comunicativo artistico, per cui alternativo alla quotidiana esternazione dei propri pensieri.

La scelta di intraprendere un laboratorio teatrale gratuito è una scelta molto coraggiosa ma che può lasciare perplessi. La compagnia Ferai Teatro che lavora e vive di teatro però si trovava davanti l’opportunità di agire nel concreto o di restare col desiderio di lavorare con adolescenti, un desiderio che sarebbe rimasto tale data la mancanza di fondi che la scuola poteva destinare a un’esperienza del genere. Quindi, nonostante la mole di lavoro (otto classi di laboratorio con sedici esiti scenici, otto nuove produzioni teatrali che debutteranno quest’anno) ci siamo sentiti in dovere verso noi stessi, di cogliere l’opportunità di lavorare con e per i giovani, che senza dubbio ci restituiranno una visione
del mondo utile e indispensabile alla nostra stessa vita lavorativa.

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Ferai Open Call: ecco chi sono i nuovi interpreti

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Può una compagnia teatrale senza finanziamenti pubblici decidere di scritturare (e quindi retribuire) interpreti per ben tre nuove produzioni? Sì, Ferai Teatro può. Perché quando ci sono la dedizione e il coraggio, si può fare tutto.

Abbiamo selezionato tramite curricula e foto una quarantina di persone su oltre cento candidati e domenica 13 dicembre ci sono state otto ore di audizioni al Ferai Teatro Off, in via Eroi d’Italia 44 a Cagliari. Ecco gli esiti:

TEATRO CONTEMPORANEO:

  • Giorgia Barracu
  • Fabio carta Cois
  • Giulia Maoddi
  • Francesco Piano

TEATRO DANZA:

  • Emilia Agnesa
  • Leonarda Catta
  • Sara Perra

TEATRO IN LINGUA SARDA:

  • Massimo Melis
  • nessuna donna ha passato l’audizione. Due attrici sono state contattate dalla produzione e hanno accettato di far parte del cast: sono Alessandra Leo e Manuela Ragusa.

Le nuove tre produzioni, con la regia di Ga&Andrea Ibba Monni prendono subito il via e debutteranno nell’autunno 2016 a Cagliari in una rassegna di cinque spettacoli insieme alla nuova edizione de “I Monologhi del Pene” e alla nuovissima messa in scena de “I Monologhi della Vagina”.