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MY BFF ANNIE – Note di regia di Federica Musio

Foto di Sabina Murru

MY BFF ANNIE (clicca qui per l’evento facebook) è un puzzle anatomico al contrario. È un precario equilibrio tra onnipotenza e miseria. È razionalità che come un bisturi incide e separa, riducendo il corpo e il cuore in piccoli frammenti nel vano tentativo di privarli del loro peso. È un gioco al massacro in cui la vittima designata è la propria fragilità. MY BFF ANNIE è fame abortita che diventa metastasi.

Nel lavoro MY BFF ANNIE tornano due temi che avevo già affrontato in lavori passati. In “paracompletezze imperfette” il rapporto con i sentimenti, o meglio il tentativo di una loro comprensione attraverso la logica e la ragione; tentativo fallimentare in partenza come ben intuibile. Il secondo lavoro era il personaggio di “Anna” in Stardust, bulimica e anoressica, quindi un lavoro legato allo studio dei meccanismi di controllo del proprio corpo, apparentemente fini a se stessi ma in realtà costruzioni necessarie a non finire in balia di ansie e paure ancor più grandi. Il personaggio che ci si trova davanti in scena è allo stesso tempo di una forza che sfiora l’onnipotenza e di una fragilità infinita, con il coraggio di sfidare la morte e il terrore di ricevere una carezza. La ragazza in scena è allo stesso tempo inquietante e patetica come sempre sono i folli visto attraverso lo sguardo dei sani.MY BFF ANNIE è per me in fondo un pretesto per parlare della paura di vivere davvero e di mostrarsi in tutta la propria fragilità.

Federica Musio

Foto di Sabina Murru

Immensamente grazie.

ATTENZIONE: Scorrete bene tutto il post, ci sono tante foto e tante cose che vogliamo fissare nero su bianco. PREMESSA: queste splendide immagini che vedete in questo post, sono della bravissima Sabina Murru (cliccate qui per vedere alcuni dei suoi bellissimi scatti) ormai un punto di riferimento creativo ed energetico per Ferai Teatro. Non abbiamo molte parole per ringraziarla: per la sua lealtà e professionalità, per la sua sensibilità, per il suo apporto e per la sua fiducia.

“Il teatro sardo è in crisi!” quante volte l’abbiamo sentita dire questa frase? Tante, tantissime e forse è vero: crisi nera, facciamo subito un bel funerale! Ma prima di ordinare corone di fiori (spendiamo poco ché “ci sono i tagli alla cultura!”) cerchiamo di capire cosa si intende per “teatro” e soprattutto per “crisi”. Ok? No, dai, stiamo scherzando: noi di Ferai Teatro non abbiamo alcuna intenzione di fare gli analisti, anche perché la storia del teatro è tutta una crisi e forse sta proprio in questo precariato millenario la sua forza.

A novembre, dicembre e febbraio abbiamo portato in scena sei nuove produzioni (sarebbero dovute andare in scena tutte nell’autunno 2016, ma per i motivi che trovate cliccando qui non è stato possibile). [continua]

Nelle foto: “Intrannias de amargura” e “I Monologhi della Vagina”

leo vaginaAbbiamo coinvolto (tramite un regolare contratto di lavoro, e quindi pagato) quindici artisti tra “giovani” attori e attori professionisti (per i non addetti ai lavori: è raro, soprattutto se non sei una compagnia teatrale finanziata): abbiamo confermato vecchie collaborazioni e ci siamo tolti qualche capriccio, portando in scena persone che davvero volevamo avere con noi. [continua]

Nelle foto: “Il diario di Virginia G.” e “I Monologhi del Pene”

diario peneAbbiamo avuto l’onore di formare una solida ed efficiente equipe di dieci collaboratori per sei spettacoli dal contemporaneo al comico, dal teatro sociale al teatro in lingua sarda, fino al teatro danza. Senza questa meravigliosa ed efficiente squadra, Ga&Ibba Monni non potrebbero fare tutto quel che fanno da sempre, da quasi dieci anni ormai. [continua]

Nelle foto: “Carne” e “Cuore di Tenebra”

carne cuoreIl pubblico? Un migliaio di biglietti staccati. Un pubblico giustamente sempre più esigente, un pubblico che ci segue e che ci stimola a fare sempre e sempre di più e che ha lasciato il teatro felice perché ha avuto quel che voleva: vivere emozioni speciali. È stato un lavoro duro ma ne è valsa davvero la pena sotto tutti i punti di vista. GRAZIE.