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Ecco a voi – Natale a Casa Ferai 6 maggio 2023

Ferai Teatro di Ga’ e Andrea Ibba Monni presenta “Ecco a voi – terza serata – Natale a Casa Ferai”, uno spettacolo comico di Andrea Ibba Monni con Francesca Cabiddu e Katia Massa. La serata sarà presentata da Greta Sofia.

Ospiti d’onore: Pina Caicca Doi e Massimiliano Medda che interverranno con due pezzi divertentissimi.

Sabato 6 maggio alle ore 19:00, ingresso con donazione libera e volontaria (no prenotazioni) presso la Silvery Fox Factory, via Dolcetta 12, Cagliari.

La serata a tema feste di Natale è interamente dedicata alla raccolta fondi per rendere il Pride 2023 accessibile alle persone con disabilità grazie ad Arc Cagliari, UnicaLGBT e a tantə amicə sponsor:

  • Sa Stiddiosa Guesthouse di Gadoni mette in palio pernottamento ed escursione a Gadoni per due persone;

  • Wow pizzeria di Pirri offre una cena per due persone;
  • Il Gallo d’Oro mette in palio una cena per due persone sia nella pizzeria di Cagliari che in quella di Quartu Sant’Elena;
  • Keller, beer steack house offre una grigliata mista per 2, 1kg di carne 100% manzo, contornata da chips e verdure grigliate, accompagnata da due birre hells;

  • Manu’s Style parruccheria di Cagliari offre un cestino di prodotti per capelli;
  • Rainbow City di via Torino e Cavò Bistrot nel Corso Vittorio Emanuiele offrono ciasscuno un aperitivo per 2 persone;
  • Spazio Moka mette in palio 3 diverse torte su ordinazione;
  • Archeo Labor offre un tour per Castello a Cagliari
  • Scialandrone una cassa di birre artigianali Rainbow.

E insieme a noi anche: il notaio Andrea Oro e la notaia Ilenia Cugis; la drag queen Pharaona Clefertiti Goggi; Miss Frociarola 2022 Elisabetta Randaccio; La Professoressa Maria Gabriella Cotza; Giannina Giannelli; Lisetta Fragu; Sangria e Paella.

Durata: 120 minuti.

Ecco a voi – seconda serata

Ferai Teatro di Ga’ e Andrea Ibba Monni presenta “Ecco a voi – prima serata”, uno spettacolo comico di Andrea Ibba Monni con Francesca Cabiddu e Katia Massa.

Ospiti d’onore: Simeone Latini con una lezione di casteddaio (ci sarà da ridere) e i Kantidos (con un mini concerto).

Simeone Latini - Actor - e-TALENTA

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone

Sabato 18 marzo ore 18:30, ingresso con donazione libera e volontaria (no prenotazioni) presso la Silvery Fox Factory, via Dolcetta 12, Cagliari.

La serata è interamente dedicata alla raccolta fondi per rendere il Pride 2023 accessibile alle persone con disabilità grazie ad Arc Cagliari, UnicaLGBT e a tantə amicə sponsor:

– Is Molentis OCR e functional training;

– Lux Photo Art di Claudia Giuseppetti;

– Manu’s Style;

– Porky’s sexy shop

– Archeo Labor

Durante la serata saranno messi in palio i premi offerti dagli sponsor oltre che due biglietti per la nuova edizione di “Hole of fame” firmata da Ga’: “United States of Alexa” (qui maggiori info).

E insieme a noi anche: il notaio Andrea Oro e la notaia Ilenia Cugis; la drag queen Pharaona Clefertiti Goggi; Miss Frociarola 2022 Elisabetta Randaccio; La Professoressa Maria Gabriella Cotza; Giannina Giannelli; Lisetta Fragu; Angiulleddu; Kelly Missing; Marcella Marcella.

Durata: 90 minuti.

Hole of fame: – United States of Alexa

Ferai Teatro presenta “Hole of fame – United States of Alexa” scritto e diretto da Ga’

in scena sabato 25 e domenica 26 marzo alle ore 19:00;

sabato 1 e domenica 2 aprile a lle ore 19:00

Silvery Fox Factory, via Dolcetta 12 a Cagliari.

Biglietto unico: 10 euro (prenotazioni via WhatsApp/Telegram/SMS al 3755789748).

La trama: Wuchen è nato il giorno di Santa Cristina; il bullo che lo picchiava a scuola si chiamava Christian con l’acca; durante l’infanzia ha maturato un odio spropositato per Cristina D’Avena, simbolo e prodotto di una televisione generalista di destra che ci ha cresciuto con l’idea che i bambini sono creature stupide e indifese da riempire di idiozie e da proteggere con la censura. L’imprecazione preferita di Wuchen è “Cristo io la croce non la volevo portare” ma la vita la croce ce la mette lo stesso. La vita ci spezza, noi riempiamo le fratture con qualcosa di più forte. A Wuchen però non è bastato riempire le fratture. Lo troviamo addormentato o forse è morto?

Sul volto il sorriso soddisfatto di chi ha fregato il mondo, quel mondo che gli ha sempre fatto schifo, Wuchen ha trovato il modo di non morirci in quel mondo schifoso perché ne ha creato uno nuovo. E in questo mondo ha dato libero arbitrio a tutti i suoi mostri. Su Soulbook, il successore spirituale (letteralmente) di Facebook, l’ultimo post di Wuchen è tuttora il più ripostato e condiviso ma è una citazione di Lacan:

Avete agito conformemente al desiderio che vi abita?”

Tratto dall’omonimo romanzo “United State of Alexa” – che non esiste – la storia di Wuchen e dei suoi chat bot senzienti è la storia che nel 2059 ha commosso il web.

Il cast: Andrea Ibba Monni, Anastasia Battani, Marco Carrus, Gianluca Chabert, Alessandra Curreli, Gianni Farris, Donatella Mudu, Alice Ollano, Donatella Pettinau, Carlotta Sanna, Ivone Maria Soares.

Ferai Teatro: “Hole of fame” di Andrea Ibba Monni

Vogliamo che siate parte attiva e vitale e che possiate letteralmente entrare dentro le nostre storie. Non vogliamo emozionarvi, non ci basta più: vogliamo portarvi dentro, in profondità, insieme a noi.

Ferai Teatro presenta la prima edizione di “Hole of Fame” di Andrea Ibba Monni, un vero e proprio viaggio che comincerà nel momento della prenotazione e terminerà il giorno dopo il nostro incontro. Ma non vogliamo svelarvi tutto e subito, lo scoprirete…

Con (in ordine di apparizione): Davide Sitzia, Andrea Mura, Andrea Oro, Claudia Congiu, Matteo Genco, Cristian Casanova, Giulia Maoddi, Clotilde Cocco, Andrea Vargiu, Francesca Cabiddu e Ga’.

Saranno ammesse un massimo di venti persone alla volta.

Date e orari:

sabato 7 maggio – prima recita alle ore 19:00, replica alle ore 21:00;

domenica 8 maggio – spettacolo unico alle ore 19:00;

sabato 14 maggio – prima recita alle ore 19:00, replica alle ore 21:00;

domenica 15 maggio – spettacolo unico alle ore 19:00.

Il biglietto unico costa 10 euro e si può acquistare esclusivamente presso la Silvery Fox Factory, via Dolcetta 12 a Cagliari, nei giorni e negli orari concordabili telefonicamente al 3755789748 (non sarà possibile acquistare il biglietto nei giorni di spettacolo)*

*I biglietti prenotati dovranno essere ritirati entro le giornate di venerdì 6 (per il primo week end di recite) e venerdì 13 (per l’ultimo week end di repliche)

Il teatro che sarà: Just Kiddin’

Potete sostenerci cliccando qui sopra e seguendo le istruzioni

Uno dei progetti che abbiamo in ballo per questo nuovo corso della vita e quindi del teatro è la collaborazione con il gruppo Stand Up Comedy Sardegna (qui il loro canale YouTube con video divertentissimi). Avremo il piacere di ospitare una rassegna nazionale di stand up comedy: avremmo dovuto cominciare questo fine settimana con “Maleducazione” di Valeria Pusceddu ma l’appuntamento è solo rimandato, promesso!

I migliori nomi della scena sarda e italiana, alla Silvery Fox Factory, a Cagliari in via Dolcetta 12, distanziati, con le mascherine, con le mani igienizzate e misurazione della temperatura all’ingresso. Non vediamo l’ora di poter ripartire per annunciarvi tutte le date. Stiamo tenendo i comici in freezer per scongelarli al momento opportuno. Non mancate!


Diario di Ilenia – 5 ottobre 2020

Lunedì 5 ottobre, ore 21.00 classe La Fenice

Il laboratorio teatrale con le mascherine:

È più complesso sentire il proprio respiro perché è quasi come se non lasciasse il corpo, spostandosi semplicemente dalle narici alle orecchie, agli occhi.

È più complesso sentire il respiro degli altri, è ovattato; allora, dato che non ne sento il respiro, sento più intensamente il suono degli abiti che sfregano contro la pelle, il suono delle articolazioni che scricchiolano, il suono delle palpebre che sbattono.

“Mi tocchi o non mi tocchi” non esiste più, esiste solo “Non mi tocchi”.

Gli occhi diventano il centro di ogni cosa. Lo sguardo deve viaggiare e attraversare molto più spazio, per arrivare al mio compagno, alla mia compagna. Lo sguardo deve bucare tutta quest’aria, lo sguardo deve bucare il vuoto, lo sguardo deve toccare, posare, accarezzare, stringere. Gli occhi sono il centro di ogni cosa.

È normale chiedermi se forse è qualcosa di cui avevo bisogno, per darmi quella scossa, sisma, spinta in altre direzioni, che non ero riuscita a darmi da sola. Ultimamente.

È stata la prima giornata.

È ripresa La Fenice.

Mi sento molto carica.

Mancano 20 settimane a Fiori di Pesco.


Le voci degli allievi: Stefano Matta

Ciao Stefano! Grazie per aver accettato questa intrusione! Partiamo con una piccola premessa, Stefano, dicci chi sei, presentati ai lettori del nostro blog.

Ciao, sono Stefano, sono di Cagliari e ho trentatré anni. Sono un musicista ed insegnante di chitarra. La musica è al centro della mia vita insieme a tanti altri hobby tra cui lo sport, il cinema e sono anche di buona forchetta!


Colgo la palla al balzo per chiederti subito come e quando è nata in te la passione per la musica e inoltre… suoni altro oltre alla chitarra?

Sono sempre stato a contatto con la musica fin da piccolissimo grazie ai miei genitori musicisti e ai corsi di propedeutica che facevo durante l’infanzia, ma la vera passione è nata da una parte ascoltando e iniziando a suonare rock da adolescente (gli AC/DC sono stati il top per me), dall’altra più tardi quando studiando in conservatorio ho avuto l’onore di avere dei maestri speciali, uno tra questi in particolare che mi ha fatto capire davvero cosa significa essere un musicista, mi sono appassionato tantissimo e oltre alla musica mi ha dato tante lezioni di vita molto importanti per me.
Chitarra a parte, per hobby e divertimento mi piace cantare, alle medie suonavo il clarinetto, adesso non mi basta più il fiato per farlo. (Ride)


Questo mi incuriosisce particolarmente, Stefano, dopo tanti anni di musica, cosa ti ha portato ad avvicinarti anche al mondo del teatro?

Qualche anno fa ho vissuto un periodo molto difficile della mia vita e questo mi aveva messo davvero in difficoltà emotivamente. Ad inizio 2019, dopo aver visto uno spettacolo Ferai, decisi di provare a fare teatro, perché sapevo che sarebbe stata un esperienza che mi avrebbe fatto crescere e trovare la sicurezza e la fiducia in me stesso che desideravo riacquisire totalmente. Frequentare la classe di recitazione “La Fenice” è stato ed è fantastico, non ci si blocca mai, c’è sempre un dinamismo continuo: in tutti i sensi. Inoltre, è un ottimo ansiolitico per me.


Pensi che la tua esperienza come musicista e cantante sia qualcosa che ti dà una spinta in più anche quando reciti? E viceversa, il teatro ti ha dato qualche dritta per affrontare meglio il pubblico quando ti esibisci con la musica?

Presumo di sì, almeno essermi esibito tante volte su un palco o comunque di fronte ad un pubblico mi ha reso consapevole di quali dinamiche entrano in gioco prima e durante la performance e di sentirmi un po’ più a mio agio. Per la seconda domanda devo dire che sicuramente recitare mi aiuta ad avere forse una maggiore presenza vocale, perché quando si suona è importante anche saper comunicare al meglio con il pubblico. A prescindere, più ci si esibisce e più ci si sente a proprio agio.

A questo proposito, ci racconti un po’ della tua esperienza durante le serate di Open Mic organizzate alla Silvery Fox Factory*? Come ti sei trovato, che esibizioni hai portato?
Agli Open Mic mi sono sempre trovato molto bene, c’è sempre una bella atmosfera. Nelle occasioni in cui ho partecipato mi è capitato di suonare chitarra solista facendo brani in fingestyle come “The Entertiner” di Scott Joplin, in duo chitarra e voce con “Crazy little thing called love” dei Queen o “Personal Jesus” dei Depeche Mode. Ho avuto anche modo di cantare alcuni brani degli HIM e The Darkness. Mi sono sempre divertito insomma, poi è stato piacevole vedere e ascoltare anche gli altri artisti che si esibivano.

Grazie, Stefano, per il tuo tempo! Ho solo un’ultima domanda! Quando sei sul palco, da 1 a 10, quanto ti senti uno “Showman”?

Non saprei, forse 5/6? (Ride). Penso ad esibirmi e a volte neanche mi accorgo di essere lì sul palco.

Ma dai, io ti avrei dato 9 e mezzo/10! È stato un piacere, grazie per questa chiacchierata e per il tuo tempo!

Grazie mille a te, è stato un piacere anche per me!



Ilenia Cugis

La mia Ferai – quinta parte (di Andrea Ibba Monni)

È il 2015 quando un gruppetto di ragazz* dell’Università di Cagliari ci propone una collaborazione per la loro neonata associazione che si chiama UnicaLGBT. Nascono progetti di laboratori gratuiti trimestrali per gli associati e esperienze di teatro per i Diritti Civili, sono anni meravigliosi di progetti entusiasmanti che vedono coinvolto un numero sempre crescente di partecipanti: “Basta che succeda: Teatro per sentinelle in piedi, vedette sedute e guardiani sdraiati” è il primo progetto; nel 2016 è la volta di “Le avventure di Finocchio” dall’opera di Carlo Collodi; seguirà “Niente e così sia” del 2017 e “Quel giorno sulla Luna” del 2018.

Sono anni in cui lavoro e vita si mescolano come non mai, anni in cui raccogliamo testimonianze crude, qualche lacrime, vari coming out e tantissime risate, abbiamo conosciuto tanti amori e purtroppo anche la morte (quella di Simone che ho ricordato qui).

In questi anni ricchi di emozioni sono arrivat* tre dei membri dello staff di Ferai Teatro: Simone, Claudia e Davide, tutt* e tre per il progetto “Le avventure di Finocchio”.

Simone Cogoni, classe 1994, inizia l’esperienza teatrale proprio con Ferai, spinto dal desiderio di mettersi in gioco. All’interno dello staff è attore e performer e si sta formando in altri ambiti. Vede il teatro come l’arte che più di tutte consente l’esplorazione, l’approfondimento e la condivisione delle emozioni, e spera che in futuro possa svilupparsi verso una commistione sempre più ampia tra i diversi linguaggi artistici, oltre che in uno spazio più cosciente, più personale, anche oltre il limite tradizionale del palcoscenico. Ha partecipato come professionista a “La Passione che ha salvato il mondo”“RAPSODIA:STAMINA” 

Claudia Congiu nasce a Cagliari nel 1993. Il teatro per lei è una passione, un hobby, una valvola di sfogo, un mezzo dinamico, efficace e diretto per trasmettere un messaggio. Ha frequentato diversi laboratori scolastici prima di arrivare a Ferai Teatro. Attrice e membro dello staff informatico, attualmente si prepara per i nuovi progetti. Vorrebbe che il teatro fosse un mezzo “didattico” ossia che servisse per imparare in maniera meno noiosa e più diretta. Nel suo curriculum da professionista la partecipazione a “Fuorisede: un Natale Fuori!”“RAPSODIA:STAMINA” 

Davide Sitzia nasce nel 1994 e si avvicina al mondo del teatro con Ferai per iniziare a dare sfogo a quello che dentro di lui è sempre stato un forte desiderio: recitare. Per lui il teatro è la condivisione in forma artistica di una vita interiore e spirituale in grado di emozionare ed arricchire le persone. Nel suo curriculum da professionista la partecipazione a “Fuorisede: un Natale Fuori!”“RAPSODIA:STAMINA” 

Le voci di Ferai: Ilenia Cugis (di Roberta Mossa)

Ciao Ilenia, parlaci un po’ di te: chi sei, come e quando nasce la tua passione per il teatro.

Ciao, Roberta! Mi chiamo Ilenia e ho 29 anni. Sono cresciuta in un paese piccolo e brutto che si chiama Capoterra, ma come tutte le infanzie passate in posti piccoli e brutti, nonostante mi sia trasferita a Cagliari a 17 anni, qualcosa di quella vita mi ha segnata per sempre. Sin da bambina ho avuto un forte interesse per l’arte e la letteratura, ho scritto il mio primo romanzo a 9 anni e ho sempre disegnato e dipinto. Ho perfino suonato la batteria in un gruppo punk rock durante l’adolescenza, che tempi! Poi un giorno, dopo la separazione dei miei genitori, mia madre è stata per un periodo coinquilina di Andrea Ibba Monni, che ho conosciuto nel 2006 quando io ero solo una adolescente, poco prima che lui incontrasse Ga’ e nascesse Ferai Teatro. Un pomeriggio del 2007 sono andata a vedere uno spettacolo in cui recitava Andrea, si chiamava “Voci nel Buio”, e per la prima volta assistevo a qualcosa che non fosse una di quelle commedie che ci portavano a vedere a scuola. Da lì il teatro ha iniziato a stuzzicarmi. Ma è stato il primo spettacolo di Baratto Teatrale, “Air Can Hurt You“, a Flumini, a farmi capire che c’era un buco nella mia vita che la scrittura, la pittura e la batteria non erano riusciti a colmare. Mi sono iscritta così al primo corso di recitazione di Ferai.

Il tuo primo personaggio teatrale?

In un laboratorio o in uno spettacolo?

Il primissimo!

Allora, il primo personaggio che ho interpretato è stato il Serpente de “Il Piccolo Principe“. Era il laboratorio nella chiesa di Santa Lucia che Andrea e Ga’ tenevano proprio agli inizi-inizi. Posso dire che ero veramente un cane e che non so cosa mi abbia fatto credere abbastanza in me da farmi continuare, perché ti giuro che il mio Serpente è stato il più triste esordio della storia.

Quanti anni avevi?

Diciassette! Era il 2008.

Piccolissima! Spero che ci siano dei reperti video!

Io spero di no!

E il tuo personaggio preferito tra quelli che hai interpretato?

Scegliere un personaggio preferito è molto difficile perché ci sono alcuni spettacoli e alcuni personaggi che ho interpretato che mi sono entrati dentro e che non sono mai più usciti. Ci sono alcuni giorni in cui apro gli occhi sul mondo ma gli occhi che apro non sono i miei, sono quelli di Medea. Ci sono notti in cui mi sveglio e sono Dorra e non riesco a dormire perché rivivo ricordi che non sono miei. Ho avuto tre profonde crisi con il teatro e con l’arte, durante la prima di queste, parlando con Ga’, gli dissi che forse il teatro non faceva per me, perché ciò che interpretavo mi si radicava dentro in maniera troppo profonda. E Ga’ mi aveva risposto “Potresti pensare che invece è proprio per questo che il teatro fa per te”.

Quindi è un lavoro molto introspettivo, e qui mi viene da chiederti, come crei un personaggio?

Innanzitutto analizzo le informazioni che ho a disposizione: il copione (se c’è un copione), il testo (se c’è un testo) e le indicazioni registiche. Comprendere il testo e comprendere le indicazioni della regia, è la base del mio lavoro. Poi si può passare alla seconda fase, quella di ricerca. Si tratta di un personaggio realmente esistito? Ne studio la vita, le opere, l’immagine. Si tratta di un personaggio della letteratura? Leggo tutto ciò che è stato scritto, cerco dipinti. E in tutto ciò, cerco chi ha già interpretato questo personaggio e studio come l’ha fatto. Il personaggio nasce proprio nella testa del mio regista e nessun altro l’ha mai creato prima? Approfondisco direttamente con il regista. La fase tre è quella di creazione vera e propria. A questo punto seguo due percorsi che devono andare di pari passo e sono strettamente intrecciati: il percorso tecnico e il percorso emotivo. Il percorso emotivo ha alla base quello che io e il personaggio abbiamo in comune, come esperienze e sentimenti, quindi è un percorso molto interiore. Il percorso tecnico mi serve per fare in modo che ciò che è interiore diventi anche esteriore, mi serve per trovare tecnicamente la voce, i movimenti, le espressioni, del personaggio, di modo che anche il pubblico capisca tutto il percorso emotivo. Se capita che io ne trascuri uno a discapito dell’altro e in quel caso, qualsiasi sia quello trascurato, il risultato è mediocre.

Un’ultima domanda Ilenia, so che stai preparando uno spettacolo (#Foodporn), mi sembra interessante questo rapporto tra teatro e cucina che so che è un’altra tra le tue passioni. Puoi raccontarci qualcosa? Senza spoiler, ovviamente!

#Foodporn nasce da un’idea di Andrea che ha reinterpretato, cambiato e riscritto alcuni aneddoti sulla mia vita e sulle mie ricette, creando un copione che io (e non solo io) ho trovato geniale fin dalla prima lettura! #Foodporn è un esperimento teatrale gastronomico, lontano dal modo in cui siamo abituati a vedere la cucina nello spettacolo, lontanissimo dai cooking show, molto vicino, invece, a quello che può succederti quando vai a casa di qualcuno che ti dice “oh no, sei arrivato così, all’improvviso! Non ho niente da offrirti!” E poi tira fuori dalla dispensa, dal frigo, dal forno, ogni genere di coccola culinaria, mentre ti racconta gli ultimi 30 anni della sua vita.

Molto figo, se non ho capito male prevede la partecipazione del pubblico che assaggerà le tue ricette… Non vedo l’ora di vederlo in scena! Grazie Ilenia per la chiacchierata, solo una piccola cosa: visto che fai parte anche del cast di FeraiExtravaganza, me lo dici almeno tu chi è la coniglia???!

Se guardi bene dentro di te, scoprirai che in fondo in fondo, la coniglia, sei proprio tu!

La mia Ferai – quarta parte (di Andrea Ibba Monni)

Nel 2014 accade qualcosa: iniziamo a trovarci a disagio in un posto che non ci apparteneva del tutto. È l’anno in cui nascono i primi problemi con la gestione dello spazio in via Ada Negri, l’anno in cui proviamo a collaborare con una scuola di danza ma capiamo che dobbiamo assumerci tutte le responsabilità e firmare ogni errore, ogni fallimento solo col nostro nome.

Troviamo subito uno spazio: un seminterrato di quasi 300 mq in via Eroi d’Italia a Pirri, Cagliari; davanti un ampio parcheggio, sopra un esercizio commerciale sfitto; il posto è caldo d’inverno e fresco d’estate (sì: è umido) ed economicamente possiamo provarci. Andiamo via da via Ada Negri e dalla scuola di danza in punta di piedi, senza polemiche e con molta gioia ma da li a poco inizio a rendermi conto di quanto fosse importante il passo. Fortunatamente Ga’ è sempre presente a tenermi coi piedi per terra e passo dopo passo iniziamo a ingranare.

Inauguriamo lo spazio con due delle tre giornate del Baratto Teatrale “Zoi” (100 performance in tre giorni) ma in via Eroi d’Italia, al Ferai Teatro Off sono soprattutto gli anni degli eventi natalizi per bambini, gli anni dei grandi successi come “I monologhi della Vagina” e “Cuore di Tenebra”. La nostra scuola si articola in quattro classi: Odeon, Drury Lane, La Fenice e Kammerspiele e tentiamo l’esperimento della classe di commedia musicale “Ferai Singing” che dura due anni.

E arrivano, tra i tantissimi, due membri di quello che sarà lo staff della compagnia a partire dal 2018: Roberta Plaisant e Andrea Mura.

Roberta Plaisant, negli anni ‘70 era una timida bambina che sognava di diventare un’attrice. Il teatro è per lei mezzo col quale esprimersi e creare empatia. Durante una sua performance sui tessuti aerei conosce Ga’: comincia così, nel 2013, la sua esperienza con Ferai con cui porta in scena “I Monologhi della Vagina: Donne con la D Maiuscola” e “La dolce morte di Virginia G.”. In costante formazione nello staff Ferai è attrice e performer con l’obiettivo di contribuire a un teatro in cui abbattere le distanze fra pubblico e attori: un teatro “immersivo” in cui immergersi.

Andrea Mura classe 1983, vede il teatro come un modo per uscire dalla realtà quotidiana e una passione sempre più forte. Ha iniziato a recitare quasi per caso dopo aver partecipato ad una prova della classe Ferai/La Fenice. Nella compagnia è attore, membro dello staff informatico, regista e attore di “Vincenzo: l’uomo diventato Santo” e si sta formando nella parte tecnica luci. Il teatro del futuro per lui è di protesta, deve trattare argomenti scomodi e usa messaggi chiari e forti per arrivare alla gente.