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Le voci degli allievi: Stefano Matta

Ciao Stefano! Grazie per aver accettato questa intrusione! Partiamo con una piccola premessa, Stefano, dicci chi sei, presentati ai lettori del nostro blog.

Ciao, sono Stefano, sono di Cagliari e ho trentatré anni. Sono un musicista ed insegnante di chitarra. La musica è al centro della mia vita insieme a tanti altri hobby tra cui lo sport, il cinema e sono anche di buona forchetta!


Colgo la palla al balzo per chiederti subito come e quando è nata in te la passione per la musica e inoltre… suoni altro oltre alla chitarra?

Sono sempre stato a contatto con la musica fin da piccolissimo grazie ai miei genitori musicisti e ai corsi di propedeutica che facevo durante l’infanzia, ma la vera passione è nata da una parte ascoltando e iniziando a suonare rock da adolescente (gli AC/DC sono stati il top per me), dall’altra più tardi quando studiando in conservatorio ho avuto l’onore di avere dei maestri speciali, uno tra questi in particolare che mi ha fatto capire davvero cosa significa essere un musicista, mi sono appassionato tantissimo e oltre alla musica mi ha dato tante lezioni di vita molto importanti per me.
Chitarra a parte, per hobby e divertimento mi piace cantare, alle medie suonavo il clarinetto, adesso non mi basta più il fiato per farlo. (Ride)


Questo mi incuriosisce particolarmente, Stefano, dopo tanti anni di musica, cosa ti ha portato ad avvicinarti anche al mondo del teatro?

Qualche anno fa ho vissuto un periodo molto difficile della mia vita e questo mi aveva messo davvero in difficoltà emotivamente. Ad inizio 2019, dopo aver visto uno spettacolo Ferai, decisi di provare a fare teatro, perché sapevo che sarebbe stata un esperienza che mi avrebbe fatto crescere e trovare la sicurezza e la fiducia in me stesso che desideravo riacquisire totalmente. Frequentare la classe di recitazione “La Fenice” è stato ed è fantastico, non ci si blocca mai, c’è sempre un dinamismo continuo: in tutti i sensi. Inoltre, è un ottimo ansiolitico per me.


Pensi che la tua esperienza come musicista e cantante sia qualcosa che ti dà una spinta in più anche quando reciti? E viceversa, il teatro ti ha dato qualche dritta per affrontare meglio il pubblico quando ti esibisci con la musica?

Presumo di sì, almeno essermi esibito tante volte su un palco o comunque di fronte ad un pubblico mi ha reso consapevole di quali dinamiche entrano in gioco prima e durante la performance e di sentirmi un po’ più a mio agio. Per la seconda domanda devo dire che sicuramente recitare mi aiuta ad avere forse una maggiore presenza vocale, perché quando si suona è importante anche saper comunicare al meglio con il pubblico. A prescindere, più ci si esibisce e più ci si sente a proprio agio.

A questo proposito, ci racconti un po’ della tua esperienza durante le serate di Open Mic organizzate alla Silvery Fox Factory*? Come ti sei trovato, che esibizioni hai portato?
Agli Open Mic mi sono sempre trovato molto bene, c’è sempre una bella atmosfera. Nelle occasioni in cui ho partecipato mi è capitato di suonare chitarra solista facendo brani in fingestyle come “The Entertiner” di Scott Joplin, in duo chitarra e voce con “Crazy little thing called love” dei Queen o “Personal Jesus” dei Depeche Mode. Ho avuto anche modo di cantare alcuni brani degli HIM e The Darkness. Mi sono sempre divertito insomma, poi è stato piacevole vedere e ascoltare anche gli altri artisti che si esibivano.

Grazie, Stefano, per il tuo tempo! Ho solo un’ultima domanda! Quando sei sul palco, da 1 a 10, quanto ti senti uno “Showman”?

Non saprei, forse 5/6? (Ride). Penso ad esibirmi e a volte neanche mi accorgo di essere lì sul palco.

Ma dai, io ti avrei dato 9 e mezzo/10! È stato un piacere, grazie per questa chiacchierata e per il tuo tempo!

Grazie mille a te, è stato un piacere anche per me!



Ilenia Cugis

Ferai: “Endless” 23-24 febbraio – 4 spettacoli: le trame

SABATO 23 FEBBRAIO ore 18 – Drury Lane+La Fenice

SYLVIA PLATH – IL RICHIAMO FATALE DELLA PERFEZIONE

La vita e le opere della poetessa icona, morta suicida a soli trent’anni si fondono per creare uno spettacolo struggente, intenso, onirico e conturbante: realtà e finzione si mescolano per dare voce a un’anima controversa.

SABATO 23 FEBBRAIO ore 21 – Odeon

PASSIONI…A VILLANOVA

È morto il ricco possidente cagliaritano Alan Michael Lecis Cocco Ortu De Joannis Aymerich, magnate della fabbrica di Gassose “Bulluccas” tutti i parenti e gli amici si ritrovano alla sua veglia funebre: pronti a far riemergere antichi rancori e amori mai sopiti, si contenderanno l’eredità a suon di colpi di scena. Una commedia brillante, una soap opera comica da palcoscenico, per tutta la famiglia.

DOMENICA 24 FEBBRAIO ore 18 – Kammerspiele

CHI HA UCCISO LA MADRE BADESSA?

In una casa di cura in cui convivono monache e degenti in rehab, viene ritrovato il cadavere della madre badessa. Tutte sono sospettate: dalle infermiere alle degenti, dalle dottoresse alle segretarie d’amministrazione. Indagano una suora intraprendente con la maldestra assistenza di una giovane e bizzarra infermiera. Una commedia demenziale, con canzoni, coreografie e tantissime risate!

DOMENICA 24 FEBBRAIO ore 21 – Abadía

DUMB WAYS TO DIE

Nel 1975, l’artista Bas Jan Ader intraprese un viaggio in solitaria nell’Atlantico su una piccola barca a vela, l’esperimento avrebbe fatto parte della performance ‘In Search of the Miraculous’. La barca fu ritrovata al largo delle coste irlandesi; il corpo non fu mai ritrovato. Chris Burden affermava che non c’è niente di strano e che può capitare che mentre stai facendo un pezzo artistico esci di scena. Non è qualcosa di grave. Esci di scena dalla vita. È più stupido morire d’ignavia in un mondo che si mostra sempre più reazionario o inchiodarsi i testicoli al pavimento della Piazza Rossa di Mosca in segno di protesta come Petr Pavlensky nel 2013? Qual è il confine tra provocazione e insurrezione? Qual è il confine tra vivere stupidi e morire stupiti? La percezione della stupidità (e dello stupore) cambia a seconda dell’era sociale. La percezione della perversione cambia a seconda dell’era sociale. Oggi non guardiamo indietro sui libri di storia, guardiamo avanti come veggenti. Guardiamo quest’arte che è detta superata e che non lo è. Questa umanità che si dice persa e che non lo è. Questo definirci stupidi quando siamo innamorati, quando invece è tutto il contrario, è nell’amare che siamo più intelligenti. E nell’amare la vita sopra ogni cosa.

Ferai Teatro vi invita alla rassegna di quattro spettacoli. “Endless” sabato 23 e domenica 24 febbraio presso TsE a Cagliari.

Ecco il programma:
Sabato 23 febbraio, ore 18 – “Sylvia Plath – Il richiamo fatale della perfezione” – dramma biografico Ferai/Drury Lane+Ferai/La Fenice
Sabato 23 febbraio, ore 21 – “Passioni…a Villanova” – commedia demenziale – Ferai/Odeon
➡ Domenica 24 febbraio, ore 18: “Chi ha ucciso la madre badessa?” – commedia musicale – Ferai/Kammerspiele
➡ Domenica 24 febbraio, ore 21: “Dumb ways to die” – performativo contemporaneo – Ferai/Abadìa

I quattro spettacolo sono stati scritti e diretti da Ga&Andrea Ibba Monni.
La trama degli spettacoli:

Costo del singolo biglietto: 7 Euro
Biglietto giornaliero (due spettacoli): 10 Euro

Prenotazioni:

WhatsApp 3755789748

Email: [email protected]
La biglietteria sarà aperta anche i giorni dello spettacolo dalle 16 alle 21 presso TsE, via Quintino Sella, Cagliari. ATTENZIONE: le prenotazioni avranno valore fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

Come sempre la rassegna è abbinata al workshop di fotografia di scena di Sabina Murru.

Doppio lustro: le trame dei 4 spettacoli

Chiudiamo i festeggiamenti per i primi 10 anni di vita di Ferai Teatro con la rassegna di 4 spettacoli “Doppio Lustro” scritti e diretti da Ga&Andrea Ibba Monni in scena presso l’Auditorium Comunale di Cagliari in Piazza Dettori sabato 30 giugno e domenica 1 luglio (entrambi i giorni il primo spettacolo sarà alle ore 18 e il secondo alle ore 21).

Sabato 30 giugno:

ore 18 – Ferai/Abadìa: “KosmoSoap” – performativo contemporaneo (da “Zoi”, 2014)

In “KosmoSoap” ci sono due tipi di libertà, la libertà dalle costrizioni, che è la prima a cui pensiamo. E una seconda libertà, la libertà dalle responsabilità, spesso non scegliamo, non ci schieriamo, perché vogliamo sentirci liberi, perché non vogliamo avere la responsabilità. Quando a teatro andiamo a vedere Antigone, Fedra o Edipo o Shakespeare o Moliere, se sono ben recitati proviamo forti emozioni, ma appena tornati a casa, le loro grandi problematiche politiche, di onore e sdegno, le forti passioni, sono dimenticate, si scioglie la magia, riparte il solito tran tran. C’è chi la vita se la vede dal divano e chi vuole stare dall’altra parte. Noi siamo dall’altra parte, fino ad oggi. Oggi cambia tutto, oggi si svolta, oggi sul divano ci stiamo noi e tu stai sullo schermo, perché vogliamo provare un po’ d’amore… è di amore che si tratta?

ore 21 – Ferai/Drury Lane: “Ma non farmi ridere!” – commedia (da “Che spasso nel tempo!”, 2014)

Ridere salverà il mondo? Se non altro aiuta e ce ne renderemo conto grazie alle opere comiche scritte e rappresentate fin dall’antichità: in scena spezzoni esilaranti della “Lisistrata” di Aristofane, “Il teatro comico” di Carlo Goldoni, il “Resuscitamento del Lazzaro” di Dario Fo, e poi la Commedia del’Arte che ha dato all’Italia il lustro nel panorama teatrale occidentale e uno stralcio di una commedia contemporanea inedita scritta da Ga&Andrea Ibba Monni. Settanta minuti di ilarità e comicità per grandi e piccoli.

Domenica 1 luglio:

ore 18 – Ferai/Odeon: “Il cieco al telescopio e i cavalli alla finestra” – teatro dell’assurdo (da “Nel mare bisogna sempre entrare puliti”, 2014)

Abbandoniamo la razionalità: viviamo l’assurdità della vita anche sul palco con dei personaggi “assurdi” e le loro storie altrettanto fuori da un’apparente logica. A volte sembrano volerci strappare un sorriso ma in realtà scopriamo che stanno rivivendo una tremenda agonia davanti ai nostri occhi. In un non-luogo nel quale vivono e convivono queste anime, entriamo in contatto con l’assurdità dell’esistenza e con la lotta contro il conformismo e l’alienazione.

ore 21 – Ferai/La Fenice + Ferai/Kammerspiele. “I racconti della Grande Roccia” – teatro epico (da “A Oriente del Sole e a Occidente della Luna”, 2015)

Il semi-dio Xipe Totec sfida Santa Muerte: vuole trovare il luogo in cui la morte non arriva e per questo viene indirizzato dal dio Xoloti a oriente del sole e a occidente della luna. Dopo aver avuto a che fare con le divinità e le figure leggendarie del Sud America, arriverà fino a Elysion, l’isola delle ombre popolato dalle regine e dalle imperatrici morte: è qui che si compirà il suo destino e quello dell’intera umanità.

Costo del singolo biglietto: 7 Euro

Biglietto giornaliero (due spettacolo): 10 Euro


Prenotazioni:
whatsapp: 3755789748 – email: [email protected]

La biglietteria sarà aperta i giorni dello spettacolo dalle 16 alle 21 presso l’Auditorium Comunale di Piazza Dettori, Cagliari. ATTENZIONE: le prenotazioni avranno valore fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

Come sempre la rassegna è abbinata al workshop di fotografia di scena di Sabina Murru.