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L’odore del teatro

Appena apro gli occhi realizzo che è il 15 febbraio, mi viene da sorridere, ci siamo , mi sento bene, sono pronta. Poco dopo arriva Iris che esordisce: “Mamma oggi è il grande giorno, sono felice e non mi sento per niente agitata”.

Io e Iris abbiamo avuto la grande opportunità e il privilegio di frequentare la Classe Abadìa di Ferai Teatro insieme: un’avventura pazzesca, io e lei che nella vita di tutti i giorni abbiamo due ruoli per natura molto diversi, distanti, viviamo la vita con emozioni e problemi diversi ma che lì a teatro invece ci troviamo sullo stesso piano, a parlare degli stessi argomenti, pervase della le stesse emozioni, abbiamo lo stesso maestro, gli stessi compagni, ci rechiamo nello stesso luogo. Parità assoluta.

Il fantastico mondo dei grandi e Iris è assolutamente rapita da tutto ciò.

Le lezioni sono “fuori dagli schemi” e questo appaga la sua fantasia da bambina, per lei il teatro è un luogo dove tutto è ammesso quasi non ci fossero regole o perlomeno le “solite regole” a cui deve far fronte quotidianamente. Il suo entusiasmo cresce di volta in volta insieme al mio e il venerdì diventa l’obiettivo della settimana tanto da iniziare a contare i giorni che mancano al prossimo venerdì già subito dopo la lezione.

Per puro caso ci siamo trovate a teatro insieme, diventiamo più complici che mai frequentiamo assiduamente senza mancare neanche ad una lezione nonostante io lavori, viva e faccia teatro in tre città molto distanti tra loro, mi faccio in quattro per non mancare di venerdì a lezione perché si sta troppo bene, è un momento per noi, fuori da tutto e tutti, ci fa bene, e quando usciamo ci sentiamo cariche e pronte a tornare con più serenità alla solita routine quotidiana.

Abadìa sa di buono e ha il profumo di una torta appena sfornata, quel profumo dolce che ti rassicura e ti fa sentire a casa! Preparo gli abiti di scena e tutto il materiale che occorre, ci siamo, il Teatro Massimo mi sembra enorme, è strano entrare da performer e non da spettatore , il mio primo vero palcoscenico, non ho l’ansia , mi sento inondata da sentimenti buoni, sono serena.

Sento ancora vivo l’odore di quella giornata, le creme, i trucchi , i miei compagni , anche loro profumo, sono tutti bellissimi, felici, non so chi siano fuori da lì, non so cosa fanno nella vita: abbiamo tutti vite diverse ma siamo tutti uguali, parliamo la stessa lingua del teatro e viviamo le stesse emozioni.

I trolley, le scarpe i vestiti di scena , è tutto a fantastico , i brillantini di Francesco , il fondotinta di Ennas, l’odore del parquet del palco, sento ancora vivissimi tutti questi odori nel naso, la mano di Fabrizio sulla mia spalla, la super simpatia di Dreh, il pellicciotto di Benedetta, quanti odori e quante emozioni!!!

Mentre aiuto Iris a prepararsi mi confessa di essere agitata , ma si consola da sola consapevole che la prima volta “è normale”, la bacio con tenerezza, mi sembra grande e sono orgogliosa di lei. Sul palco Ga’ da le ultime indicazioni, mi rassicura vederlo lì, mi trasmette tranquillità, ora a distanza di 4 mesi capisco cosa prova Iris quando dice di “amare” Ga’, certo lo esprime con questa parola impropria ma io capisco benissimo che cosa le trasmette, è lui che ci aperto le porte di questo nuovo stimolante mondo, e l’ha fatto con una dolcezza infinita, ci ha accolto, ha pazientato per la nostra inesperienza e ancora ha dovuto adattare le lezioni a misura di Iris che per quanto sia una bimba matura ha pur sempre 7 anni. È riuscito a fare tutto questo con la sua spontaneità, la sua pacatezza e la sua professionalità ci hanno fatto amare ancora di più il teatro e da allora io e Iris non riusciamo più a farne a meno.

Lo spettacolo è un tripudio di emozioni, mi sento bene, appagata, son pervasa da un’aura che mi fa sentire quasi un Dio, penso che è andato tutto bene, il pubblico applaude, Ga’ ci ringrazia.

Chiuso il sipario avverto una dolce sensazione di leggerezza e quasi di malinconia, sento che un ciclo è finito e nonostante sia felicissima sento già la nostalgia di quegli odori. Ci confrontiamo con i compagni, in viso hanno una luce diversa, un sorriso più disteso, sento una forte complicità che ci unisce, quella complicità di chi ha fatto un lungo viaggio e vissuto tante avventure insieme.

Il camerino ora profumo di salviette struccanti, ma io sento ancora forte forte l’odore delle emozioni, quelle vere quelle pure, quelle che sanno di un buon sentimento, un sentimento che non so neanche raccontare perché gli odori sono solo da provare, come il teatro.

Cinzia Zuncheddu

Ferai: “Endless” 23-24 febbraio – 4 spettacoli: le trame

SABATO 23 FEBBRAIO ore 18 – Drury Lane+La Fenice

SYLVIA PLATH – IL RICHIAMO FATALE DELLA PERFEZIONE

La vita e le opere della poetessa icona, morta suicida a soli trent’anni si fondono per creare uno spettacolo struggente, intenso, onirico e conturbante: realtà e finzione si mescolano per dare voce a un’anima controversa.

SABATO 23 FEBBRAIO ore 21 – Odeon

PASSIONI…A VILLANOVA

È morto il ricco possidente cagliaritano Alan Michael Lecis Cocco Ortu De Joannis Aymerich, magnate della fabbrica di Gassose “Bulluccas” tutti i parenti e gli amici si ritrovano alla sua veglia funebre: pronti a far riemergere antichi rancori e amori mai sopiti, si contenderanno l’eredità a suon di colpi di scena. Una commedia brillante, una soap opera comica da palcoscenico, per tutta la famiglia.

DOMENICA 24 FEBBRAIO ore 18 – Kammerspiele

CHI HA UCCISO LA MADRE BADESSA?

In una casa di cura in cui convivono monache e degenti in rehab, viene ritrovato il cadavere della madre badessa. Tutte sono sospettate: dalle infermiere alle degenti, dalle dottoresse alle segretarie d’amministrazione. Indagano una suora intraprendente con la maldestra assistenza di una giovane e bizzarra infermiera. Una commedia demenziale, con canzoni, coreografie e tantissime risate!

DOMENICA 24 FEBBRAIO ore 21 – Abadía

DUMB WAYS TO DIE

Nel 1975, l’artista Bas Jan Ader intraprese un viaggio in solitaria nell’Atlantico su una piccola barca a vela, l’esperimento avrebbe fatto parte della performance ‘In Search of the Miraculous’. La barca fu ritrovata al largo delle coste irlandesi; il corpo non fu mai ritrovato. Chris Burden affermava che non c’è niente di strano e che può capitare che mentre stai facendo un pezzo artistico esci di scena. Non è qualcosa di grave. Esci di scena dalla vita. È più stupido morire d’ignavia in un mondo che si mostra sempre più reazionario o inchiodarsi i testicoli al pavimento della Piazza Rossa di Mosca in segno di protesta come Petr Pavlensky nel 2013? Qual è il confine tra provocazione e insurrezione? Qual è il confine tra vivere stupidi e morire stupiti? La percezione della stupidità (e dello stupore) cambia a seconda dell’era sociale. La percezione della perversione cambia a seconda dell’era sociale. Oggi non guardiamo indietro sui libri di storia, guardiamo avanti come veggenti. Guardiamo quest’arte che è detta superata e che non lo è. Questa umanità che si dice persa e che non lo è. Questo definirci stupidi quando siamo innamorati, quando invece è tutto il contrario, è nell’amare che siamo più intelligenti. E nell’amare la vita sopra ogni cosa.

Ferai Teatro vi invita alla rassegna di quattro spettacoli. “Endless” sabato 23 e domenica 24 febbraio presso TsE a Cagliari.

Ecco il programma:
Sabato 23 febbraio, ore 18 – “Sylvia Plath – Il richiamo fatale della perfezione” – dramma biografico Ferai/Drury Lane+Ferai/La Fenice
Sabato 23 febbraio, ore 21 – “Passioni…a Villanova” – commedia demenziale – Ferai/Odeon
➡ Domenica 24 febbraio, ore 18: “Chi ha ucciso la madre badessa?” – commedia musicale – Ferai/Kammerspiele
➡ Domenica 24 febbraio, ore 21: “Dumb ways to die” – performativo contemporaneo – Ferai/Abadìa

I quattro spettacolo sono stati scritti e diretti da Ga&Andrea Ibba Monni.
La trama degli spettacoli:

Costo del singolo biglietto: 7 Euro
Biglietto giornaliero (due spettacoli): 10 Euro

Prenotazioni:

WhatsApp 3755789748

Email: [email protected]
La biglietteria sarà aperta anche i giorni dello spettacolo dalle 16 alle 21 presso TsE, via Quintino Sella, Cagliari. ATTENZIONE: le prenotazioni avranno valore fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

Come sempre la rassegna è abbinata al workshop di fotografia di scena di Sabina Murru.

Doppio lustro: le trame dei 4 spettacoli

Chiudiamo i festeggiamenti per i primi 10 anni di vita di Ferai Teatro con la rassegna di 4 spettacoli “Doppio Lustro” scritti e diretti da Ga&Andrea Ibba Monni in scena presso l’Auditorium Comunale di Cagliari in Piazza Dettori sabato 30 giugno e domenica 1 luglio (entrambi i giorni il primo spettacolo sarà alle ore 18 e il secondo alle ore 21).

Sabato 30 giugno:

ore 18 – Ferai/Abadìa: “KosmoSoap” – performativo contemporaneo (da “Zoi”, 2014)

In “KosmoSoap” ci sono due tipi di libertà, la libertà dalle costrizioni, che è la prima a cui pensiamo. E una seconda libertà, la libertà dalle responsabilità, spesso non scegliamo, non ci schieriamo, perché vogliamo sentirci liberi, perché non vogliamo avere la responsabilità. Quando a teatro andiamo a vedere Antigone, Fedra o Edipo o Shakespeare o Moliere, se sono ben recitati proviamo forti emozioni, ma appena tornati a casa, le loro grandi problematiche politiche, di onore e sdegno, le forti passioni, sono dimenticate, si scioglie la magia, riparte il solito tran tran. C’è chi la vita se la vede dal divano e chi vuole stare dall’altra parte. Noi siamo dall’altra parte, fino ad oggi. Oggi cambia tutto, oggi si svolta, oggi sul divano ci stiamo noi e tu stai sullo schermo, perché vogliamo provare un po’ d’amore… è di amore che si tratta?

ore 21 – Ferai/Drury Lane: “Ma non farmi ridere!” – commedia (da “Che spasso nel tempo!”, 2014)

Ridere salverà il mondo? Se non altro aiuta e ce ne renderemo conto grazie alle opere comiche scritte e rappresentate fin dall’antichità: in scena spezzoni esilaranti della “Lisistrata” di Aristofane, “Il teatro comico” di Carlo Goldoni, il “Resuscitamento del Lazzaro” di Dario Fo, e poi la Commedia del’Arte che ha dato all’Italia il lustro nel panorama teatrale occidentale e uno stralcio di una commedia contemporanea inedita scritta da Ga&Andrea Ibba Monni. Settanta minuti di ilarità e comicità per grandi e piccoli.

Domenica 1 luglio:

ore 18 – Ferai/Odeon: “Il cieco al telescopio e i cavalli alla finestra” – teatro dell’assurdo (da “Nel mare bisogna sempre entrare puliti”, 2014)

Abbandoniamo la razionalità: viviamo l’assurdità della vita anche sul palco con dei personaggi “assurdi” e le loro storie altrettanto fuori da un’apparente logica. A volte sembrano volerci strappare un sorriso ma in realtà scopriamo che stanno rivivendo una tremenda agonia davanti ai nostri occhi. In un non-luogo nel quale vivono e convivono queste anime, entriamo in contatto con l’assurdità dell’esistenza e con la lotta contro il conformismo e l’alienazione.

ore 21 – Ferai/La Fenice + Ferai/Kammerspiele. “I racconti della Grande Roccia” – teatro epico (da “A Oriente del Sole e a Occidente della Luna”, 2015)

Il semi-dio Xipe Totec sfida Santa Muerte: vuole trovare il luogo in cui la morte non arriva e per questo viene indirizzato dal dio Xoloti a oriente del sole e a occidente della luna. Dopo aver avuto a che fare con le divinità e le figure leggendarie del Sud America, arriverà fino a Elysion, l’isola delle ombre popolato dalle regine e dalle imperatrici morte: è qui che si compirà il suo destino e quello dell’intera umanità.

Costo del singolo biglietto: 7 Euro

Biglietto giornaliero (due spettacolo): 10 Euro


Prenotazioni:
whatsapp: 3755789748 – email: [email protected]

La biglietteria sarà aperta i giorni dello spettacolo dalle 16 alle 21 presso l’Auditorium Comunale di Piazza Dettori, Cagliari. ATTENZIONE: le prenotazioni avranno valore fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

Come sempre la rassegna è abbinata al workshop di fotografia di scena di Sabina Murru.

Ferai/Abadìa, gennaio-marzo 2018: “Signora del cimento”

Elpìs la terra promessa della speranza è una dimensione irreale della creazione: è qui che si svolge il laboratorio teatrale della classe Abadìa, un mondo parallelo in cui raccontiamo di essere amati per ciò che siamo, ma veniamo amati nonostante ciò che siamo. Le vecchie maschere si sono disgregate, giochiamo a volto aperto e ci mostriamo come interpreti dal cuore pulsante, non come personaggi di cartone. Un percorso artistico sulle relazioni umane, le più complicate, le più inespresse, le più emarginate, dal mio lato al tuo, circondati dai desideri più distruttivi che abbiamo. Oggi ci sentiamo coraggiosi, vogliamo smettere di essere indulgenti con noi stessi, vogliamo smettere di trasformare la nostra storia in una storia che ci dia ragione. Non sarà facile, ma almeno, sarà magico e cavalleresco.

 

Laboratorio teatrale “Il Mestiere dell’Attore” 2017-2018: Abadìa

Abadia – venerdì dalle 19 alle 21: “Pandora: aberrazione della luce”

Foto di Alessandra Ennas da “Zoi” – Ferai Teatro, 2014

Tratto da “Zoi” (2014), “Pandora: aberrazione della luce” è lo spettacolo di teatro contemporaneo/performativo della classe Abadìa. Cercando di raggiungere le terra promessa della Speranza, non siamo approdati da nessuna parte, siamo ancora qui: insanguinati e desiderosi che ci spammiamo l’un l’altro intere cronache sui social spacciandole per surrogato dell’intimità, non abbiamo più paura di morire perché il dolore che lasciamo negli altri ci rende ricordi immortali. Sotto gli occhi del Ministero dell’Amore e della Guerra ci prepariamo all’ultimo rito prima della primavera. Sarà apocalittica: quindi sarà una rinascita perfetta.

La classe imparerà e approfondirà le tecniche di recitazione mettendole in atto sul copione teatrale di “Pandora: aberrazione della luce”

In scena a dicembre 2017